
«Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna».
Gv 4, 13-14
«Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna».
Gv 4, 13-14
Ci sono incontri che aprono un cammino! L’anno scorso Zaccheo ci ha insegnato che niente è perduto, che Cristo ci vuole incontrare e ci vuole salvare. La Samaritana ci ricorderà che ogni ora, ogni attimo è luogo in cui possiamo incontrare il Signore e farci riempire di Lui. È questo un cammino di verità di noi stessi che non possiamo dribblare o scansare. Anche per tutti voi pellegrini di Sant’Anna ci auguriamo ci possa essere quel “mezzogiorno” di incontro con Cristo. Ci auguriamo che per tutti coloro che saliranno dalla nostra Nonna del Cielo, ci possa essere nel cuore il desiderio di “lasciarsi riempire” da quanto Gesù vorrà riversare nel nostro cuore. Per la donna di Samaria accadde qualcosa di diverso, e accadde “all’arpic del sul”, quel “sole di mezzogiorno” che cambierà la «routine» spenta della sua vita.
E che cos’è il nostro “andare a Sant’Anna” se non un giorno diverso, un giorno tra tanti giorni che però può fare la differenza in un’estate? Che cos’è il salire a Sant’Anna se non una grazia da accogliere per quei giorni che ci vedono tanto prosciugati e inariditi. Siamo davvero come anfore vuote alla fonte! Il tema dell’anno, tratto da uno scritto di Adriana Mascagni intitolata Al mattino, ben descrive quanto appena detto.
Signore, al mattino
la mia anfora è vuota alla fonte
e nell’aria che vibra e traspare
so che puoi farmi grande, Signore.
E le ore del giorno, al mattino
di tua gloria son tenera argilla.
Uno è l’alveo del mio desiderio:
ch’io ti veda ed è questo il mattino.
Sono parole che riempiono di senso il nostro fare, il nostro essere. Non basta alzarsi, lavarsi la faccia, bere il caffè. Non basta correre e organizzare, fare e verificare… e nemmeno ridere e scherzare o arrabbiarci e ricominciare. Abbiamo bisogno di un senso, di uno scopo per iniziare la giornata. Un senso e uno scopo per fare tutto. È così, che salendo al Santuario saremo invitati a riempire anche il più piccolo gesto quotidiano di questo grido, di questa preghiera per riempire le nostre anfore, le nostre giornate che rischiano sì di essere piene, ma in realtà rischiano di essere “vuote”!
Come anfore vuote alla fonte vi invitiamo a salire a Sant’Anna. Perché quanto ad ognuno sarà dato di vivere, possa essere segnato sul quadrante della giornata come un’ora di grazia. Come una giornata speciale, abitata dall’incontro con il Signore. Scrive don Primo Mazzolari: “In ogni ora della mia vita mi allontano e mi restituisco a te, Signore: mi divincolo dalle tue braccia e ne sono continuamente riafferrato: fuggo e tu mi vieni più vicino. Ogni ora è una cosa tua, anche quella delle tenebre: ogni ora è ora di grazia. Posso calpestare la tua grazia… ma spegnerla mai. «L’ora sesta». Mezzogiorno… Lo ricordo per ringraziarti, Signore, di ogni fatica che mi regali, di ogni lacrima e di ogni gioia, di ogni oscurità e di ogni chiarezza. La ricordo quell’ora per benedirti. Sul quadrante della mia giornata, tu non segni che ore di misericordia. Niente è più bello delle tue misericordie, Signore”. Avremo occasione di entrare nel Vangelo di Giovanni che racconta l’incontro tra Gesù e la Samaritana. Ve lo proponiamo qui accanto perché ognuno, leggendolo possa sentirsi raggiunto lì, già oggi, al pozzo verso il quale andiamo ad attingere acqua! La sorpresa che ci raggiunge e che ci raggiungerà, sarà quella che ha invaso il cuore della donna: trovare lì ad aspettarla, Gesù seduto, stanco. Lì per lei!
Saliamo a Sant’Anna allora! Troveremo il Signore sfinito nel suo inseguirci. Non stanco “di noi” che non siamo meglio dei samaritani, ma stanco “per noi”. E ci sarà dato di vivere di quell’incontro. Ci sarà dato di lasciarci riempire di quell’acqua che restituisce fiducia.
Saliamo a Sant’Anna con il desiderio di ascoltarLo! Perché più lo ascolti, più stai-con-Lui, più ti viene svelata la radice dell’inaridimento che ti accompagna.
Saliamo a Sant’Anna con la speranza di trovare il Signore che vorrà tirare fiori la nostra storia, per benedirla. Per riempirla di Lui.
A questo serva il nostro pellegrinaggio a Vinadio: per passare al Dio vero, a interrompere l’inutile ricerca di sorgenti illusorie, che in genere si risolvono in oggetti che si accumulano, in desideri che torturano, in fissazioni che ci fanno star male…
Anche a Sant’Anna il Dio vero cerca il nostro cuore, il nostro spirito, la verità più profonda del nostro essere. Cerca proprio noi. Anche quest’anno! La sete di questa donna è saziata in modo inaspettato, e scappa a dire a tutti quello che le è successo: ha incontrato il Messia. E, particolare notevole, lascia lì la brocca. Non beve. Non ne ha più bisogno!
“Gesù, fissatolo, lo amò”
Marco 10, 21
E’ proprio lo sguardo d’amore di Gesù il motivo che rende ogni confessione un grande motivo di gioia e riconoscenza.
Un’occasione in cui guardiamo la nostra vita con lo sguardo di Dio: è uno sguardo di verità e di misericordia.
Possiamo riconoscere le cose belle, come il bene che abbiamo compiuto, e ringraziarne Dio; ed insieme i peccati, cioè il male che abbiamo deliberatamente commesso, per allontanarci da esso.
Al Santuario, ogni giorno, troverai dei sacerdoti disponibili per accostarti al Sacramento della Riconciliazione, momento qualificante per ogni autentico pellegrinaggio cristiano.
«E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva».
Marco 10,16
Ogni Domenica pomeriggio, nei mesi di luglio e agosto, al Santuario si svolge una speciale celebrazione pensata per i bambini e le loro famiglie. Sempre si invoca la protezione e lo sguardo materno di Sant’Anna, mamma di Maria e nonna di Gesù.
Il Figlio di Dio venendo nel mondo, si è fatto bambino ed è cresciuto in sapienza, età e grazia, davanti a Dio e agli uomini. Poi predicando il Vangelo, accoglieva i piccoli e li benediceva, ed esaltandone la dignità li proponeva come modelli di quanti cercano il regno di Dio.
Oggi come allora i bambini hanno bisogno degli adulti per sviluppare le loro doti migliori sul piano intellettuale, oltre che le energie fisiche, e raggiungere felicemente la maturità umana e cristiana. Invochiamo su di loro e sulle famiglie la benedizione di Dio, perché da parte di tutti ci sia una particolare attenzione verso il mondo dei più piccoli.
Ogni Domenica pomeriggio, nei mesi di luglio e agosto, al Santuario si svolge una speciale celebrazione pensata per i bambini e le loro famiglie. Sempre si invoca la protezione e lo sguardo materno di Sant’Anna, mamma di Maria e nonna di Gesù.
Il Figlio di Dio venendo nel mondo, si è fatto bambino ed è cresciuto in sapienza, età e grazia, davanti a Dio e agli uomini. Poi predicando il Vangelo, accoglieva i piccoli e li benediceva, ed esaltandone la dignità li proponeva come modelli di quanti cercano il regno di Dio.
Oggi come allora i bambini hanno bisogno degli adulti per sviluppare le loro doti migliori sul piano intellettuale, oltre che le energie fisiche, e raggiungere felicemente la maturità umana e cristiana. Invochiamo su di loro e sulle famiglie la benedizione di Dio, perché da parte di tutti ci sia una particolare attenzione verso il mondo dei più piccoli.
“Nei nostri sogni di giustizia, di pace, di solidarietà risiede la possibilità che i nostri giovani abbiano nuove visioni, e si possa insieme costruire il futuro”.
Papa Francesco nel 2021 ha istituito la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che viene celebrata proprio alla vigilia della memoria dei santi Anna e Gioacchino, nonni di Gesù.
Al Santuario, Domenica 24 luglio 2022, accoglieremo i nonni e gli anziani, per una giornata speciale con una benedizione e un ricordo da conservare.
Leggi il messaggio del Santo Padre Francesco in occasione della I Giornata
Il 26 luglio si celebra la festa dei Santi Anna e Gioacchino. Una giornata di festa scandita dalla tradizionale processione alla Rocca dell’Apparizione, la solenne Celebrazione Eucaristica internazionale all’aperto e altri appuntamenti speciali ogni anno.
Scopri il programma della giornata nella pagina Estate 2022.
Signore, che a sant’Anna, dopo lunga attesa
hai fatto dono della fecondità perché diventasse madre di Maria,
aiutaci a cercarTi sempre in ogni occasione,
ad ascoltare ogni giorno la Tua Parola
e ad amare con fiducia le Tue promesse.
Alle mamme in attesa,
che portano in grembo il miracolo di una vita nuova,
dona, o Signore, che ogni bimbo sia gioiosamente accolto
e cresca in santità e grazia.
Fa’ che i genitori diventino ogni giorno, come sant’Anna,
educatori forti e coraggiosi dei loro figli.
Nello stupore della vita tieni per mano i nostri ragazzi
perché crescano sicuri e sereni.
Fa’, o Signore, che i nostri giovani si orientino
nel cammino della vita sulla Tua Parola
per affrontare con generosità e coraggio il nostro tempo.
Nelle nostre famiglie porta, o Signore, unità e pace.
Dona conforto e benevolenza a chi è nella vedovanza.
Fa’ che ai nonni non manchi la cura e l’affetto dei loro cari
perché condividano ancora tenerezza e speranza.
A tutti noi, come a sant’Anna, dona o Signore,
la serenità che comunica chi si sente amato da Te,
la letizia che riempie il cuore di chi ha amato gli altri,
la mitezza che viene da una vita spesa bene
e la certezza che Tu, o Signore, accogli nella tua casa
quei tuoi figli che irradiano il tuo amore.
Amen.
(Preghiera tradizionale, rev. don Francesco Mollo)
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.
Dio, nostro Padre, abbi pietà di noi.
Figlio di Dio fatto uomo,
Spirito Santo di Dio,
Santa Trinità, unico Dio,
Sant’Anna, Madre di Maria, prega per noi.
Sant’Anna, nonna di Gesù,
Sant’Anna, sposa di San Gioacchino,
Sant’Anna, gioia degli Angeli,
Sant’Anna, figlia dei patriarchi,
Sant’Anna, modello di obbedienza,
Sant’Anna, modello di pazienza,
Sant’Anna, modello di pietà,
Sant’Anna, modello di fortezza,
Sant’Anna, modello di tenerezza,
Sant’Anna, modello di tutte le virtù,
Sant’Anna, sostegno della Chiesa,
Sant’Anna, vicina ai fidanzati,
Sant’Anna, protettrice dei bambini,
Sant’Anna, soccorso delle mamme,
Sant’Anna, patrona dei nonni,
Sant’Anna, custode delle famiglie,
Sant’Anna, conforto delle vedove,
Sant’Anna, guida degli educatori,
Sant’Anna, riparo nelle tempeste,
Sant’Anna, salvezza nelle disgrazie,
Sant’Anna, rifugio nei tormenti,
Sant’Anna, salute dei malati,
Sant’Anna, guida dei pellegrini,
Sant’Anna, speranza per quanti t’invocano.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
perdonaci o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
ascoltaci o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.
Preghiamo:
O Dio nostro Padre,
tu che hai scelto Sant’Anna
per mettere al mondo la Madre del tuo Figlio,
concedi a noi l’appoggio della sua intercessione
presso di Te.
Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen
Sant’Anna e San Gioacchino, vi affidiamo il nostro desiderio di diventare genitori e la fatica che proviamo nell’attesa di un figlio.
Aiutateci a credere nel futuro, a non disperare, a ricordare che la vita non è un possesso di cui essere gelosi,
ma un imprevedibile regalo da accogliere con stupore.
Non chiediamo miracoli, ma di avere serenità e pazienza,
per non cedere alla sterilità dell’ansia e della sfiducia.
Raccontateci di come Sara, moglie di Abramo,
ha saputo riconoscere con meraviglia credente
la promessa inattesa della nascita di Isacco.
Narrateci di come Elisabetta, avanti negli anni,
abbia creduto fino alla fine alla nascita di Giovanni dal suo grembo.
Fateci tornare alla mente la fede di Maria
e il coraggio di Giuseppe, che nel silenzio hanno accolto e custodito
la nascita del Figlio di Dio.
Aiutateci a non avere fretta, a volerci bene, a comprendere, attraverso il Figlio Gesù, che prima di ogni altra cosa siamo figli amati e desiderati da Dio
e che solo sentendoci figli potremo imparare a generare vita e a diventare genitori.
Sosteneteci nel credere fino all’ultimo al dono del generare, nel gioire e nell’impegnarci per esso,
in qualunque forma saremo chiamati a diventarne responsabili.
Amen
(Don Gianluca Zurra)
Sant’Anna, in te si è compiuto il sogno di ogni mamma:
tu sei stata felice a motivo di tua figlia,
che è la donna benedetta fra tutte le donne della terra.
Sant’Anna, accompagnami in questo tempo di attesa
affinché la vita sbocciata nel mio grembo senta
la gioia grande del mio cuore e l’affetto del padre e di tutta la famiglia.
Sant’Anna, diventare mamma è una grande missione,
diventare mamma è un meraviglioso impegno: preparami,
accompagnami, guidami proteggimi nell’ora trepidante del parto.
Sant’Anna, la creatura che cresce sotto il mio cuore l’affido a Te,
la consegno a Maria:
insieme al mio sposo, fa’ che diventiamo una culla bella di amore vero
affinché in noi si senta che c’è Dio,
vera ricchezza della casa e unica gioia dei figli.
Amen.
(Card. Angelo Comastri)
Gioacchino ed Anna,
nonni di Gesù, vi affidiamo i nostri nipoti, che hanno riacceso in noi,
con il loro arrivo, la speranza e la promessa della vita.
Custodite la loro gioia, accompagnateli nelle difficoltà, perché possano crescere in sapienza e salute.
Aiutateci ad essere per loro un racconto semplice e profondo delle cose belle,
buone e vere per affrontare la vita, per dare una direzione e un senso al futuro, per non cedere alle inevitabili delusioni.
Che la nostra età avanzata sia un libro aperto di sapienza, per scoprire che quel Gesù nel quale abbiamo cercato di credere
può diventare novità, forza e respiro di vita anche per loro.
Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù, aiutateci a gioire per le cose nuove e grandi che accadono nei nostri nipoti. Non chiediamo per loro gloria, potere o successo,
ma che possano maturare il senso dell’amore,
del servizio, del perdono, dell’ospitalità.
Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù, grazie per il dono dei nostri nipoti.
Amen
(Don Giancluca Zurra)
Beato te pellegrino, se il cammino ti apre gli occhi
ciò che è invisibile agli occhi.
Beato te pellegrino, se ciò che ti preoccupa non è arrivare,
ma arrivare insieme.
Beato te pellegrino, se il tuo zaino si svuota di cose
e il tuo cuore si riempie di pace.
Beato te pellegrino, se nella quiete del cammino ritrovi te stesso
e ascolti la voce del tuo cuore.
Beato te pellegrino, se nel cammino ti ricordi che altri l’hanno percorso prima di te.
Beato te pellegrino,se ti rendi conto che il vero cammino comincia quando finisce la strada.
Beato te pellegrino, se scopri che un passo indietro per aiutare qualcuno
vale più di cento passi avanti nell’indifferenza.
Beato te pellegrino, se nel tuo cammino cerchi Colui che è Via, Verità e Vita.
Beato te pellegrino, se il cammino ti conduce al silenzio, il silenzio alla preghiera e la preghiera all’incontro con il Padre.
(Chiara Sibona)
Inizio la salita verso Sant’Anna con la mia bicicletta.
Spingo sui pedali: la promessa della vita e i desideri che porto nel cuore
mi danno forza per guardare avanti.
Raccontami, Signore Gesù, i tuoi gesti di perdono, di cura, di guarigione,
che sollevano e danno respiro.
Le ruote scivolano sulla strada, in silenzio.
Signore Gesù, donami il tuo sguardo,
che si posa sui dettagli e sulle sfumature
scoprendo la benedizione del Padre nei gesti più comuni e nei colori delle cose.
La fatica si fa sentire.
Aiutami, Signore Gesù, a ricordare la tua fede incrollabile,
passata attraverso il sudore della fronte e lo scandalo della croce,
per non cedere allo scoraggiamento
o alla tentazione di illusorie scorciatoie.
Ho sete: l’acqua nella borraccia rinfranca e dà forza.
Ricordami sempre, Signore Gesù, di essere acqua fresca per gli altri, che salgono con me
e faticano e sperano con me.
La meta è vicina.
Varcare la porta del santuario in salita è la scoperta sempre nuova
che il traguardo definitivo è la vita senza fine, quella che la tua risurrezione ha aperto per tutti,
dentro e al di là della morte.
Mi guardo attorno; su questa strada non sono solo.
Tanti, come Sant’Anna, l’hanno percorsa prima di me.
Tanti continuano a percorrerla con fiducia.
Dona a tutti noi Signore, che siamo la tua Chiesa,
il coraggio di non rimanere al fondo della valle,
ma di raggiungere, ad ogni colpo di pedale, lo sguardo ampio delle montagne e il respiro profondo del tuo Spirito, per risalire in bicicletta e continuare con fede,
insieme ad ogni nostro fratello,
la salita della vita che ci aspetta.
Amen
(Don Gianluca Zurra)
Padre buono, ho bisogno di Te, conto su di Te per esistere e per vivere.
Nel Tuo Figlio Gesù mi hai guardato ed amato. Io non ho avuto il coraggio di lasciare tutto e di seguirLo, e il mio cuore si è riempito di tristezza,
ma Tu sei più forte del mio peccato.
Credo nella Tua potenza sulla mia vita,
credo nella Tua capacità di salvarmi così come sono adesso. Ricordati di me.
Perdonami!
O Maria, donna delle altezze più sublimi, insegnaci a scalare la santa montagna che è Cristo.
Guidaci sulla strada di Dio, segnata dalle orme dei Tuoi passi materni.
Insegnaci la strada dell’amore, per essere capaci di amare sempre.
Insegnaci la strada della gioia, per poter rendere felici gli altri.
Insegnaci la strada della pazienza, per poter accogliere tutti con generosità. Insegnaci la strada della bontà, per servire i fratelli che sono nel bisogno.
Insegnaci la strada della semplicità,
per godere delle bellezze del creato. Insegnaci la strada della mitezza,
per portare nel mondo la pace.
Insegnaci la strada della fedeltà, per non stancarci mai nel fare il bene.
Insegnaci a guardare in alto, per non perdere di vista il traguardo finale della nostra vita:
la comunione eterna con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Amen!